Fonte, Internet – “Creare la cultura per fare apprezzare la qualità”, Laura Confetti, Acetaia DiScandiano
“Guardiamo al 2011 con moderato ottimismo, in considerazione soprattutto, dei risultati conseguiti fino a questo momento. La crisi c’è ancora, ma la qualità espressa in un prodotto come l’aceto balsamico, seppur di nicchia ci permette di andare avanti”. Lara Confetti, dell’azienda Acetaia di Scandiano si concede qualche riflessione a partire dal Salone del Gusto 2010, manifestazione che l’ha vista partecipe insieme ad altri operatori reggiani.
“In primo luogo vorrei ricordare che siamo noi stessi, produttori da generazioni a credere in questo prodotto, siamo noi a volerlo far conoscere e a promuoverlo. Un impegno costante che non manca di ripagarci… lo viviamo in prima persona insomma”.
L’acetaia di Scandiano ha una produzione che si aggira intorno alle 50 mila unità annue suddivise tra aceto balsamico tradizionale e condimenti vari; la distribuzione avviene sia sul mercato nazionale che internazionale: i paesi dell’Unione Europea mostrano un discreto interessamento mentre va per la maggiore negli Stati Uniti. “Il 2009 – non si nasconde Lara Confetti – anche noi come altri abbiamo accusato causa la crisi economica, una leggera flessione. Ora invece senza strafare possiamo parlare di risalita”.
Addentrandosi tra le pieghe del mercato cerca spiegare cosa muove l’interesse verso l’aceto balsamico. “E’ anzitutto, duole dirlo, una questione di cultura. Gli stranieri paiono più incuriositi e di conseguenza maggiormente interessati a conoscere le peculiarità di un prodotto sicuramente unico nel suo genere. Il salone del Gusto ha rappresentato sicuramente un ottimo banco di prova, sia dal punto di vista dei contatti nuovi instaurati, che da quello del consolidamento di quelli passati, senza contare la vendita al dettaglio sul momento. Curioso a dirsi ma dai risvolti sicuramente positivi”.