La trasparenza è stata una delle ragioni della riuscita di Expo Milano 2015 ed è parte integrante della sua eredità. È stato grazie alle nuove modalità di controllo sulla regolarità degli appalti, sintetizzabili nella sinergia tra autorità e nella verifica preventiva di ogni aspetto dei lavori, che l’Esposizione Universale è potuta partire nei tempi prefissati e svolgersi in perfetta regolarità. Un’innovazione della trasparenza che è stata resa possibile dall’adozione di uno specifico protocollo d’intesa anticorruzione tra la società Expo 2015 SpA, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione – ANAC e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – Ocse, siglato nell’ottobre 2014. A un anno dalla sua adozione, lunedì 12 ottobre è stato presentato a Expo Milano 2015 il rapporto sull’attività svolta, un importante incontro a cui sono intervenuti Nicola Bonacci (Direttore del Dipartimento Legale dell’Ocse), Raffaele Cantone (Presidente dell’Autorità Nazionale Anti-Corruzione – ANAC), Giovanni Malagò (Presidente del CONI), Francesco Ricci Bitti (il Membro della Comitato Internazionale Olimpico – IOC), Giuseppe Sala (Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015) e Francesco Paolo Tronca (Prefetto di Milano).
Expo Milano 2015, modello di trasparenza
“Dopo il commissariamento a seguito delle indagini della Procura di Milano del 2014 abbiamo avuto una totale apertura da parte Expo Milano 2015 verso l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, una reale collaborazione che ci ha permesso di effettuare ogni genere di controllo sulla regolarità degli appalti e dei lavori – ha dichiarato Raffaele Cantone. – Grande soddisfazione mi ha dato la cooperazione con l’Ocse, un’organizzazione che in passato giustamente non ha mancato di bacchettare l’Italia sul tema della trasparenza, ma che in questa occasione ha sostenuto fortemente il nostro lavoro, coprendone anche i costi. Ora il nostro obiettivo deve essere quello di consolidare l’esperienza acquisita nella tutela della trasparenza e nella lotta alla corruzione nei grandi appalti – ha continuato Cantone. – In questo sarà fondamentale introdurre un nuovo codice per gli appalti, con regole più semplici e più efficaci, che possano essere comprese e applicate in modo chiaro”.
Sinergia per la trasparenza
“Dopo gli eventi del 2014, sulla trasparenza dei lavori di Expo Milano 2015 abbiamo avuto un approccio olistico, pragmatico e collaborativo, che ha visto il coordinamento tra tutti gli enti e le autorità competenti in materia di verifica, – ha dichiarato il Prefetto Tronca – un centro operativo misto è rimasto attivo ventiquattro ore al giorno per monitorare tutta la vita dell’Esposizione Universale, in modo da poter individuare eventuali problemi su appalti o lavori prima che diventassero gravi. Grazie alla piena collaborazione della società Expo 2015 SpA, i gruppi di controllo interforze hanno potuto entrare nei cantieri in qualsiasi momento, già informati sugli elementi che andavano di volta in volta verificati. Una delle eredità che ci lascerà Expo Milano 2015 è proprio questo nuovo tipo di procedure – ha concluso il Prefetto – un lascito per la Pubblica Amministrazione e un esempio di corretto rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini, dove i controllati non devono sentirsi sotto esame, ma supportati nello sforzo della trasparenza. L’esperienza di Expo Milano 2015 conferma che all’Italia servono procedure più semplici e veloci, mi auspico che questa esperienza possa diventare una vera e propria svolta, sia in termini culturali che economici”.