Dieta Mediterranea è ormai divenuto un refrain mondiale, il modello di regime alimentare e stile di vita più raccomandato dalla classe medica e dalla gran parte dei governi occidentali. Tutti sanno che essa è rappresentata graficamente dalla cosiddetta piramide alimentare, nella quale vengono riportate le categorie di cibo da consumare per frazioni temporali – quotidiano, settimanale e mensile -. Bene, nell’area dedicata all’assunzione quotidiana dei nutrimenti, nella seconda fascia della piramide trova posto la verdura. Quest’ultima caratterizza primariamente la Dieta Mediterranea in contrapposizione con la carne che, invece, è marker della dieta continentale. La verdura, quindi, è uno degli alimenti basilari del clichè alimentare divenuto recentemente patrimonio dell’Unesco e sinonimo per eccellenza di salubrità. E se due più due fa quattro è facile intuire che la verdura fa bene. Ad avvalorare questa tesi è uno studio terminato negli ultimi mesi del 2010 e pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, secondo il quale l’assunzione di omega-3 ottimale è quella proveniente proprio dai vegetali. La ricerca è stata condotta su un campione di quasi ventimila persone. L’acido alfa-linolenico ALA (precursore degli acidi grassi omega-3 a lunga catena) una volta introdotto nel nostro organismo con l’alimentazione, viene metabolizzato e trasformato in EPA e DHA, entrambi votati alle fondamentali funzioni organiche quali la formazione delle membrane cellulari, lo sviluppo e il funzionamento del cervello e del sistema nervoso periferico, la produzione di eicosanoidi che regolano la pressione arteriosa, la risposta immunitaria ed infiammatoria.
Lo studio, condotto dall’equipe del Dr Welch, ha mostrato come, a fronte di una minore introduzione di omega-3 attraverso la dieta tipica dei vegetariani/vegani, se paragonata a chi consuma pesce in quantità (con una percentuale che va dal 57% all’80 % di differenza), i livelli di EPA e DHA sono risultati essere pressoché uguali nei due gruppi di campioni studiati.
Gli omega-3 sono straconosciuti alla gran parte dei consumatori, oggi sempre più consapevoli e attenti alla propria salute, per essere potenti catalizzatori del benessere fisico. L’assunzione “efficace”, come nel caso della verdura, di Omega-3, infatti, secondo una miriade di studi clinici è utile per prevenire il cancro, per migliorare la circolazione sanguigna, per abbassare il colesterolo e i trigliceridi, per migliorare l’umore. E questi sono solo i più significativi pregi dei rinomati grassi acidi.
American Journal of Clinical Nutrition, Novembre 2010, Volume 92, Numero 5, Pagine 1040-1051