L’Italia è leader in Europa per la produzione di pesche e nettarine. Nel 2013 sono state prodotte, infatti, 1.463.000 tonnellate in Italia, sulle 3.800.000 tonnellate totali in tutta Europa. Una produzione, quella italiana, che sostanzialmente si attesta sui livelli degli scorsi anni, mentre cresce del 13% la produzione da parte della Grecia e della Spagna. Le pesche e le nettarine italiane sono il frutto dell’estate per eccellenza, e rappresentano uno dei prodotti di punta dell’offerta nazionale anche per l’export.
Sono i numeri diffusi dal Cso, Centro servizi ortofrutticolo, società cooperativa che conta oggi più di 65 soci che esprimono un fatturato complessivo di oltre il 14% dell’ortofrutta italiana.
I dati però preoccupano gli operatori commerciali e i produttori per l’appesantimento del mercato non certamente stimolato da consumi vivaci. E sia per questo, ma anche per l’importante apporto che la frutta e la verdura danno alla salute, il Cso ha avviato una campagna informativa, ‘Ortofrutta d’Italia’, per promuoverne i consumi sempre più in calo. Un progetto che si sviluppa anche grazie ai consigli di esperti e medici e la collaborazione della Chirurgia vascolare dell’Università di Bologna.
Le regioni più importanti per la produzione di pesche e nettarine sono la Campania, l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Piemonte. La pesca e nettarina di Romagna è la prima in Italia, per altro, ad aver ricevuto il riconoscimento di Indicazione geografica protetta.
In totale l’Italia produce circa 36 milioni di tonnellate di ortofrutta: circa 18 milioni di frutta, oltre 14 milioni di ortaggi e circa 4 milioni di agrumi. Oltre alle pesche e nettarine, la cui produzione è al primo posto in Europa con il 43% del totale, il Paese è leader in Europa anche per la produzione di pere (35%) e per i kiwi (70% della produzione totale europea). Anche nell’ambito degli ortaggi l’Italia può vantare una posizione di assoluto rilievo: è il caso ad esempio del pomodoro, per il quale siamo il primo Paese produttore nella Ue con il 37% del totale. Importanti sono anche i prodotti come lattughe (22% del totale), i meloni (32%) e i radicchi (28%).
Fonte Ansa