Bologna – Uno dei maggiori obiettivi della ricerca europea e mondiale degli ultimi anni è quello di riciclare e valorizzare i residui e gli scarti provenienti dalla filiera di produzione e trasformazione degli alimenti allo scopo di ottenere, con tecnologie ecocompatibili, nuove materie prime e molecole con specifiche proprietà biologiche importanti per l’alimentazione ed il benessere dell’uomo. Ha questo scopo il progetto ‘Biorice‘, finanziato dalla Comunità Europea con 1,6 milioni di euro nell’ambito del programma FP7-Capacities, coordinato da Annalisa Tassoni del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche ed Ambientali dell’Università di Bologna.
Innovative tecniche eco-sostenibili e non inquinanti, basate sull’uso di enzimi e di microrganismi, saranno utilizzate per trattare i residui derivati dall’amido di riso. I composti così isolati, ovvero le frazioni di proteine note come peptidi, saranno poi testati per valutarne le proprietà benefiche: anti-ipertensive, antiossidanti, in primis. In campo cosmetico si utilizzeranno soluzioni particolarmente innovative che prevedono l’utilizzo di epidermide umana ricostruita in vitro, senza quindi l’impiego di animali da laboratorio.
Il progetto ‘Biorice’ riunisce sei partner, di cui tre enti di ricerca e tre imprese, provenienti da tre Stati membri dell’Unione Europea (Italia, Francia e Germania) oltre alla Svizzera. La partnership integra a livello europeo le competenze accademiche nei settori della biotecnologia vegetale, della produzione ed estrazione di composti vegetali e della ingegneria dei tessuti umani, con le capacità imprenditoriali di Pmi che operano nei settori della produzione di amido di riso, di ingredienti ad uso alimentare e cosmetico e della valutazione di efficacia e sicurezza di estratti di origine vegetale.
L’obiettivo finale di ‘Biorice’ è quello di realizzare campioni di nuovi prodotti commercializzabili che potranno avere un impatto significativo nel mercato degli alimenti funzionali (ricchi di proprietà benefiche o destinati ad usi dietetici, per l’infanzia o per chi soffre di intolleranze alimentari), nel mercato dei prodotti cosmetici ed in quello degli integratori alimentari.
Fonte ANSA
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