Redazione FOOD-MAGAZINE.IT/
Desideriamo dedicare il primo giorno dell’Anno ai Giovani! A coloro i quali hanno cuore e sono il vero capitale dell’Italia! A coloro i quali non vivono solo del rapporto con il danaro, se pur indispensabile e importante, ma con il cuore, per il prossimo. Per questo abbiamo scelto uno di loro, un artista, che recentemente ha deciso di offrire il frutto dei suoi sacrifici non alle telecamere, ma ai sofferenti. Un segno di grande maturità, generosità e intelligenza. Vogliamo parlare di Gianni Testa, poliedrico artista formato dai più grandi tra i quali Mogol, oggi in possesso di una esperienza tale, da potersi permettere di essere non più e solo calice ma sorgente, cui tanti giovanissimi potranno attingere per la loro formazione. Auguri Gianni Testa per la tua vita e la tua carriera. Buon 2017!
Quando i primi di Dicembre mi è arrivata la telefonata di Beatrice Bocci che mi diceva: “Sei disponibile il 22 Dicembre per venire a fare una testimonianza d’amore nella casa circondariale di Salerno?”..non ci ho pensato neppure un istante e ho detto “SI”.
Avevo già fatto questa esperienza nel carcere di Pesaro, nel mese di Giugno, insieme alla mia amica e collega Olog Sarah Jane con Leda Battisti e con Beatrice Bocci. Non sapevo a cosa andavo incontro, già la prima volta, ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto farlo. Mi sono trovato difronte ad una realtà parallela, un mondo nascosto che vive in un’altra realtà, di sofferenza, dolore, pentimenti.
Il 22 Dicembre un detenuto si è alzato in piedi, prendendo la parola e dicendo ciò che già stavo pensando mentre mi esibivo davanti a loro: molto spesso non si sceglie ma si è costretti, molto spesso la vita ti porta a fare scelte sbagliate, molto spesso è il pregiudizio che non vuol farti tornare indietro anche se ce la metti tutta.
Non tutti nascono fortunati, in una famiglia borghese, con fratelli, sorelle o amici che ti sostengono, con la giusta cultura che ti fa restare sulla retta via.
Non si sceglie di nascere in questo o quel contesto e quando quel contesto è il ghetto poverissimo di un quartiere di un posto qualsiasi del mondo, diventa molto più facile sbagliare. Altre volte è la corruzione della gestione della “giustizia” che diventa ingiustizia, accusandoti erroneamente facendoti scontare giorni di reclusione che mai più potrai recuperare e dimenticare.
Solo Dio può darti la forza di andare avanti, solo la Luce e la forza che si racchiudono nella fede possono salvarti. Il buio di quelle celle è terribile, l’ho visto con i miei occhi, l’ho respirato con i miei polmoni, l’ho ascoltato…
Ma l’amore che ho sentito durante la mia esibizione è stato un momento eterno, una gioia irripetibile: neppure cento concerti messi insieme possono equivalere ad un minuto vissuto su quel palcoscenico del carcere di Salerno.
Condividere questa esperienza con il mio fraterno amico Alessandro Greco, al quale devo la mia scoperta del Movimento Ecclesiale Cattolico Rinnovamento nello Spirito, è stata una gioia ancora più immensa.
Io credevo di andare per dover dare qualcosa a delle persone sofferenti e meno fortunate di me ma, alla fine, sono stato io a portarmi via nel cuore la cosa più grande e più bella che Dio ci ha donato: l’amore e la gioia di vivere “nonostante tutto”. Pranzare con loro e condividere pensieri ed emozioni, ancora oggi è una commozione indescrivibile.
Dio è grande e ogni giorno ci fa scoprire quanto siamo fortunati ad aver ricevuto il dono della vita.