Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che mercoledì 4 giugno, è partita la campagna istituzionale “#iomangioitaliano”, realizzata dal Mipaaf in collaborazione con la FIGC, con un testimonial di eccezione: il commissario tecnico della Nazionale di calcio, Cesare Prandelli, protagonista dello spot istituzionale dell’iniziativa che sarà in onda da questa sera.
La campagna di comunicazione unisce due simboli dell’eccellenza italiana: gli Azzurri e l’agroalimentare di qualità. Il lancio ufficiale a Perugia in occasione dell’amichevole Italia – Lussemburgo durante la quale verrà mostrato lo slogan della campagna: “A tavola come in campo…scegli la qualità, tifa l’Italia! #iomangioitaliano”.
Obiettivo prioritario della campagna #iomangioitaliano è quello di contrastare la contraffazione attraverso l’informazione e aumentare il grado di conoscenza dei marchi DOPe IGP, tra i consumatori italiani, raccontandone il valore e le caratteristiche distintive. Come dimostrano le ultime statistiche, in Italia solo un terzo dei consumatori conosce i prodotti sinonimo di sicurezza e qualità certificati con le Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche (36% DOP e 32% IGP), mentre la media europea si attesta addirittura al 14%.
“La campagna #iomangioitaliano – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – promuove il Made in Italy agroalimentare di qualità contraddistinto con i marchi DOP e IGP che i consumatori possono trovare sull’etichetta dei prodotti che acquistano. Questi simboli sono sinonimi di controlli, sicurezza e qualità e rappresentano un mondo fatto di 150.000 imprese e oltre 12 miliardi di euro di fatturato, fondamentali per l’economia del nostro Paese”.
“Siamo leader al mondo per qualità – ha proseguito il Ministro – con 264 prodotti Food e 523 Wine, con un altissimo potenziale, in termini di export, legato alla sfide della promozione e della tutela anti-imitazione nei Paesi esteri. È bene ricordare che i prodotti DOP e IGPrappresentano la garanzia di una filiera produttiva completamente tracciabile e controllata; una provenienza certa delle materie prime, il territorio di produzione ed il metodo di produzione. A meno di un anno da Expo 2015,vogliamo porre l’attenzione su una “cultura del cibo” che mostri come questi sistemi di produzione siano sinonimo di qualità, capacità e dedizione di chi ogni giorno opera ricercando l’eccellenza”.
Ufficio Stampa Ministero Politiche Agricole