Redazione Food-Magazine.IT
Il termine “Benessere” è forse troppo utilizzato per rafforzare e valorizzare culture alimentari distorte e assai improbabili. Ciò sembra di capire dalle parole del Prof. Giorgio Calabrese che intervenuto nella seduta che l’ONU ha voluto riservare nel Palazzo di vetro alla società civile in occasione della discussione dedicata alla prevenzione per le “malattie non trasmissibili”, ha chiarito che se parliamo di Cibo Sano in tavola – quindi ad esempio di Dieta Mediterranea – ad essa non possiamo accoppiare la Coca Cola, con tutto il rispetto.
IL BENESSERE HA I SUOI PALADINI IN ITALIA
All’esclamazione del prof. Giorgio Calabrese ai quali i cinici potrebbero dire di avere scoperto l’acqua calda, invece, ha fatto coro la prof.ssa Luana Gallo direttore del Master in Green Economy, Dieta Mediterranea e Sostenibilità Ambientale dell’UNICAL – Università della Calabria, che conferma l’assunto del noto professore dell’Università di Napoli ponendo a disposizione dell’ONU anche la propria esperienza di settore, proprio perché solo l’unione di numerose fonti di sapere scientifico possono ottenere un risultato concreto in sede di Nazioni Unite ove, giustamente ma non necessariamente e sempre, ogni Nazione deve tutelare i propri interessi.
Insomma, se vogliamo parlare di una visione reale di un “futuro alimentare sostenibile”, dobbiamo avere il coraggio di affermare che le novità del Food & Drink in tema di salute ci sono ma nella direzione indicata dalla scienza e senza mezzi termini. la Dieta Mediterranea si porrebbe a rischio sostenendo il contrario. Dunque nel futuro sarà battaglia tra chi dovrà difendere le multinazionali e chi il Cibo Sano. Una cosa è certa: la bevanda della Dieta Mediterranea è e sarà sempre il buon vino. E su questo mi pare che il mondo stia tornando in Cantina. Un bene per tutti. Un bene per l’Italia, un bene per la nostra salute. E’ accertato che il vino non nuoce alla salute, anzi, fa bene se assunto nelle giuste quantità.