Via scadenza da pasta, riso e formaggi: la proposta al vaglio dell’Ue, il Ministro Martina frena

Le indicazioni potrebbero presto sparire dalle confezioni per contenere il problema delle perdite alimentari e dei rifiuti in Europa. La proposta arriva da Olanda e Svezia ma il ministro Martina frena.

risoSecondo la Coldiretti, l‘Unione Europea si appresterebbe a rivedere le norme sulle etichette di scadenza dei prodotti alimentari per far sparire le scritte “da consumarsi preferibilmente entro” dalle confezioni di prodotti come pasta, riso, caffè e formaggi duri. La proposta, all’ordine del giorno della riunione del Consiglio agricoltura in programma a Bruxelles, mira a contenere il problema della perdite alimentari e dei rifiuti in Europa. La proposta arriva dalle delegazioni di Olanda e Svezia, e ha già incassato il sostegno di Austria, Germania, Danimarca e Lussemburgo. Complice la crisi economica, secondo i dati diffusi dalla Coldiretti, oggi appena il 36% degli italiani dichiara di attenersi rigorosamente alla data di scadenza dei prodotti riservandosi di valutare personalmente la qualità dei prodotti scaduti prima di buttarli.

Con la crisi si registra peraltro una storica inversione di tendenza e con quasi tre italiani su quattro che hanno tagliato gli sprechi a tavola nel 2013 anche per effetto della necessità di risparmiare e di ottimizzare la spesa dallo scaffale alla tavola. La tendenza al contenimento degli sprechi, sottolinea la Coldiretti, è forse l’unico aspetto positivo della crisi in una situazione in cui ogni persona in Italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno.

La questione riguarda il termine minimo di conservazione (TMC), indicato sulle confezioni con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” , che in realtà differisce dalla data di scadenza vera e propria. La data indicata, infatti, è quella fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Tanto più ci si allontana dalla data di superamento del TMC, tanto più vengono a mancare i requisiti di qualita’ del prodotto , quale il sapore e fragranza. Differisce quindi dalla data di scadenza vera e propria che, precisa la Coldiretti, è la data entro cui il prodotto deve essere consumato e anche il termine oltre il quale un alimento non può più essere posto in commercio.

Il ministro Martina frena - Il ministro per le politiche agricole e alimentari, Maurizio Martina, dichiara “Siamo molto prudenti” a riguardo dell’introduzione delle norme Ue. Martina ha aggiunto: “Accettiamo la discussione, vogliamo approfondirla, però siamo altrettanto consapevoli che questi strumenti garantiscono la qualità degli alimenti”.

Fonte TGCOM

Foto Google

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