Arriva dall’UNICAL la risposta al New York Times che proprio alcuni giorni addietro, attraverso una serie di vignette, ha promosso una campagna contro l’Italia patria delle truffe sull’Olio Vergine di Oliva. L’articolo, di fatto, evidenzia un problema già noto e aiuta chi già compie notevoli sforzi per valorizzare l’Olio buono e i produttori onesti (vedi http://www.ilparlamentare.it/2014/01/cosi-il-new-york-times-sfotte-litalia-truffe-dellolio-extravergine-di-oliva-in-un-fumetto-di-nicholas-blechman). Di certo non voluta per questa circostanza arriva dall’UNICAL una scoperta scientifica destinata a diventare nel prossimo futuro un serio problema per i malfattori che, come dice il New York Times, hanno letteralmente demolito il prestigio dell’immagine del Made in Italy.
ORIGINE DELL’OLIO: NUOVA TECNICA SCOPERTA ALL’UNICAL STABILISCE FRESCHEZZA
UNICAL E’ stata scoperta presso l’UNICAL – Università della Calabria una nuova tecnica per stabilire la freschezza e l’origine dell’olio d’oliva con la massima precisione. Si tratta di una risonanza magnetica fatta all’Olio grazie alla quale si potrà certificare l’identità, tracciare l’origine e anzi ricondurre proprio alla terra dove l’Olio è stato prodotto. E così, possiamo di certo dire, i truffatori hanno la vita breve. Il brevetto di questa analisi è stato messo a punto nei laboratori dell’Università della Calabria a Cosenza nel dipartimento di Chimica, dalle ricercatrici Giuseppina De Luca, Loredana Maiuolo, dal direttore Giovanni Sindona.
GIUSEPPINA DEL LUCA, LOREDANA MAIUOLO CON IL DIRETTORE GIOVANNI SINDONA
E’ la prima volta in assoluto che si sperimenta questa metodologia nel campo alimentare per assicurare la qualità di un prodotto. “Non poteva esserci migliore risposta – scrive una nota UNICAL – alle vignette pubblicate il 25 gennaio scorso da Nicholas Blechman sul New York Times, a corredo dell’articolo intitolato “Extra virgin suicide”, cioè l’adulterazione dell’olio extravergine italiano.
Un risultato importante che con il tempo potrà aiutare innanzi tutto la realtà italiana che vede nei supermercati la vendita di extravergini che portano il nome di grandi Aziende dell’Olio esposte a meno di tre euro al chilo. Una follia commerciale non sempre favorevole alla salute delle famiglie che oggi hanno dalla parte loro la ricerca scientifica, grazie all’Università della Calabria
DALL’UNICAL PRIMO MASTER IN DIETA MEDITERRANEA, QUALITA’ E SICUREZZA ALIMENTARE
E a proposito di Olio Extra Vergine di Oliva – principe della Dieta Mediterranea – una seconda risposta alle polemiche sorte sempre grazie all’articolo del celebre quotidiano americano, giunge dal DiBEST il Dipartimento che nell’UNICAL si occupa di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra che proprio recentemente ha indetto con successo di partecipanti il “Master in Green Economy, Dieta Mediterranea e Sostenibilità Ambientale: Management in Sicurezza, Qualità ed Economia Agroalimentare”. Il Master si pone come obiettivo quello di immettere nella società civile i primi “Manager dello Sviluppo Territoriale della Calabria, Esperti di Dieta Mediterranea, Sicurezza Ambientale e Territoriale”. Ciò favorisce una crescita della società rivolta verso il bene comune e l’aumento del numero di professionisti del vivere sano capaci di sollecitare una riappropriazione sempre più responsabile di tutto quanto inerisce il mondo alimentare da cui, è dimostrato, dipende la salute umana.
Una risposta dai tempi casualmente coincidenti all’articolo del New York Times che mostra, però, come il mondo Accademico nelle Terre da cui trae origine la Dieta Mediterranea sia molto attento alle problematiche sociali come lo è oggi la difficooltà di distinguere al banco il Cibo Sano da quello spazzatura. I nostri complimenti all’UNICAL.