ROMA – A darne “il triste annuncio” è Coldiretti che, nonostante la buona volontà, sembra essere costretta a subire il destino certo del mondo alimentare italiano di finire, prima o poi, nelle mani di multinazionali estere che alle spalle hanno strategie governative ben precise e lungimiranti. L’Italia non è capace di guardare lontano e per questo motivo perderà le sue battaglie nonostante il sano impegno di Coldiretti che bene farebbe a dare vita ad una vera rivoluzione.
Oggi, la Ar Alimentari, primo produttore italiano di pomodori pelati, è passata nelle mani della società anglo-nipponica Princes, controllata dal colosso Mitsubishi. Lo afferma, appunto, la Coldiretti, secondo cui sarebbe stato venduto ai giapponesi il 51% dell’azienda di Antonino Russo.
Cosa dire? Ve lo diciamo noi cosa bisogna dire! Oggi il Giappone e Inghilterra comprano la più grande Azienda di Pelati e domani comprerà anche l’Olio italiano, quello vero. Non sappiamo dire se è un bene o un male. Di sicuro l’Italia non è piu Italia e il Made in Italy non è più un Brand che porta con se il cuore della tradizione italiana. Il passo successivo, ricordatelo bene, sarà quello del controllo telematico di tutto lo scibile “Italia”. Perchè? Perchè l’Italia non è capace di gestire nulla del genere, non ne ha le capacità, la forza, non è in condizione di creare una strategia di mercato. Per questo motivo tutti i progetti nel settore IT di giovani italiani qualificatissimi, sono finiti nella Silicon Valley di Google, a rinforzare strategie ed economie di multinazionali estere.
Cosa fare? diventare cittadini cinesi o giapponesi se si vuole avere la sensazione di essere vincenti. Altrimenti, ascoltare l’inno di Mameli e pensare a quanti sono morti per dare a questa Italia una dignità che non siamo stati capaci di affermare nel mondo.
Insieme a Pompei e al Colosseo crolla l’Italia ma vedremo presto che le multinazionali compreranno anche i monumenti nazionali e finalmente frutteranno e saranno degni della loro storia.
L’operazione – sottolinea il presidente della Coldiretti, Sergio Marini – dopo la vendita «del marchio Gancia a un oligarca russo e della Parmalat ai francesi della Lactalis, conferma la grande appetibilità nel mondo del Made in Italy alimentare, ma anche la necessità per gli agricoltori di accelerare il progetto di filiera agricola italiana. Una filiera tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori – aggiunge – per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi».
Fatturato di circa 300 milioni – La Ar Alimentari è attiva nella produzione di conserve e ha un fatturato di circa 300 milioni, con stabilimenti in Campania e in Puglia, a due passi da Foggia. Solo il 20% delle vendite del gruppo sono realizzate in Italia mentre il giro d’affari all’estero è del 30% per l’Inghilterra, 20% per la Germania, 10% per l’Africa e 8% per la Francia, con una quota minore per la Grecia, gli Usa, il Canada, il Giappone, l’Austria e il Sud America. L’inglese Princes – conclude la Coldiretti – è controllata dalla Mitsubishi Corporation dal 1989 e ha realizzato dal allora 22 acquisizioni e fusioni, diventando una delle società europee con maggiore rapidità di crescita.
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