La categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di uno specifico disciplinare di produzione tramite approvazione con decreto ministeriale.
Le DOCG sono riservate ai vini già riconosciuti DOC da almeno cinque anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati, per effetto dell’incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici e che abbiano acquisito rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale ed internazionale.
Tali vini, prima di essere messi in commercio, devono essere sottoposti in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto dei requisiti previsti dal disciplinare, l’esame organolettico inoltre deve essere ripetuto, partita per partita, anche nella fase dell’imbottigliamento, per i vini DOCG è infine prevista anche un’analisi sensoriale, cioè l’assaggio, eseguita da un’apposita Commissione di valutazione, il mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio con la dicitura DOCG.
Le DOCG e le DOC sono le menzioni specifiche tradizionali utilizzate dall’Italia per designare i VQPRD, cioè i vini di qualità prodotti in regioni determinate.
Ad alcuni di questi vini possono essere aggiunte anche le diciture “Classico”, “Riserva” o “Superiore”.
La specificazione “Classico” indica un vino prodotto in una zona di origine più antica nell’ambito della stessa DOCG o DOC.
La qualificazione di “Riserva” è attribuita ai vini che vengono sottoposti ad un periodo di invecchiamento più lungo rispetto a quello previsto dal disciplinare.
La dicitura “Superiore” è attribuita ai vini che hanno una gradazione alcolica più elevata rispetto a quella prevista dal disciplinare.
Inoltre la denominazione di origine controllata e garantita, nota con l’acronimo DOCG, è un marchio di origine italiano che indica al consumatore l’origine geografica di un vino.
Il nome della DOCG è indicato obbligatoriamente in etichetta e consiste o semplicemente nel nome geografico di una zona viticola, come ad esempio Barolo, comune in provincia di Cuneo o Carmignano, comune in Provincia di Prato, o nella combinazione del nome storico di un prodotto e della relativa zona di produzione, ad esempio Vino Nobile di Montepulciano, il nome con cui è noto storicamente il vino prodotto a Montepulciano, in provincia di Siena.