Le imprese Agricole e Agroalimentari Calabresi A RISCHIO USURA. ARCEA tiene bloccati investimenti per cifre importanti.
In un momento in cui l’intero Paese è in crisi dal profondo di ogni sua istituzione potrebbe accadere anche quanto denuncia l’attenta Sede Regionale di Coldiretti Calabria presieduta da Pietro Molinaro.
FOOD Magazine del Gruppo ComunicareITALIA ha deciso di sostenere questa giusta battaglia operata, in fondo, per ottenere ciò che già appartiene alla gente che lavora in un settore strategico dell’Economia Nazionale: l’Agroalimentare.
“Mandare velocemente a casa il Direttore Generale di Arcea Calabria”. Questa la denuncia al Presidente Giuseppe Scopelliti al quale si richiede immediato intervento.
I PARTICOLARI
“Non solo devono fare i conti con gli effetti di una crisi internazionale che di fatto ne annulla il reddito, ma le imprese agricole e agroalimentari calabresi devono combattere con l’inefficienza e la testardaggine dell’organismo Organismo Pagatore quale è l’ARCEA Calabria, che ha il compito di erogare gli aiuti, i contributi ed i premi dell’Unione Europea dello Stato e della Regione e quindi del PSR”. Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, non le manda certamente a dire e da tempo ha sollevato il nodo della conduzione monocratica di Arcea che aggiunge “sta portando le imprese al collasso sottoponendole al rischio usura e questo non è possibile giammai a chi è sordo a qualsiasi richiesta, dimostrandosi negligente e irresponsabile.”. L’artefice in negativo di tutto questo è il Direttore dell’Arcea che – è la precisa richiesta di Molinaro -va mandato velocemente a casa poiché è un tappo ad un proficuo rapporto che le imprese devono avere con la Pubblica Amministrazione. Da tempo -continua- parliamo di tempi biblici per i pagamenti spettanti alle imprese e le cose ormai sono arrivate ad un punto che chi ha la responsabilità, non può continuare a sedere su una poltrona lautamente pagata, con benefit di prim’ordine e con potere esercitato in modo assoluto, determinando la scomparsa delle migliori imprese calabresi con il risultato finale di non produrre nulla. La coldiretti ha riscontrato il blocco di pagamenti da diversi mesi e il direttore Arcea si rifiuta adottare, assumendosi le responsabilità, le soluzioni per altro previste dalla normativa senza quindi dover inventare niente, tranne l’adozione di quanto previsto dal DPR 252/98 cioè semplicemente modificare l’impianto delle disposizioni procedurali della stessa Arcea per l’autorizzazione dei pagamenti che, invece, si ostina ad avvalersi dell’opzione della sospensione anzichè la liquidazione sotto condizione. L’organismo pagatore istituito da ormai cinque anni e che è costato e costa alla collettività svariati milioni l’anno, nonostante sia dotato di un apparato funzionariale giovane e di prim’ordine con ottime professionalità tutte calabresi laureate nelle nostre università, trova nel Direttore Generale un ostacolo insormontabile che, arroccandosi nelle sue posizioni, alla stregua di un padre padrone, ha stravolto le funzioni dell’ente riducendolo ad una sorta di “ghigliottina per le imprese” e che invece, doveva servire ad accorciare i tempi dei pagamenti ed alla semplificazione amministrativa. E’ mai possibile che una persona, possa decidere, come gli imperatori romani con il pollice all’ingiù, le sorti dell’agricoltura calabrese? Certamente che no! Quindi – insiste Molinaro – va rimosso con procedura d’urgenza. Quello che sta accadendo è gravissimo- conclude Molinaro- e riguarda tutte le parti politiche, perché i beneficiari degli aiuti sono cittadini calabresi di ogni colore politico. Chiediamo tra l’altro che il Consiglio regionale convocato per il prossimo 19 settembre aggiorni la lista degli enti da riformare includendovi anche l’Arcea oppure, scelga di chiuderla definitivamente.